L’obbligo della formazione per gli architetti ha caratteristiche uniche perché è il riconoscimento di una condizione di costante crescita culturale, necessaria al mantenimento di una identità professionale che non è solamente tecnica. Si può anzi affermare che l’aspetto tecnico e tecnologico, nella formazione dell’architetto, siano una presenza necessaria ma non sufficiente e probabilmente non rappresentano neppure la quota maggioritaria del suo bagaglio professionale, essendo sostanzialmente dei mezzi di comunicazione oltre che degli strumenti attuativi.
Il progetto nasce da una sintesi culturale, umanistica, artistica che rappresenta il vaglio attraverso il quale passano le idee, le intuizioni, le aspettative, gli obiettivi. Il prodotto di questa sintesi andrà poi alla ricerca degli strumenti più idonei alla sua trasformazione in spazio e materia ma questo processo non dovrebbe mai svilupparsi nel verso contrario, dove la sintesi progettuale rappresenta la legittimazione delle scelte tecniche e tecnologiche già strutturate.
Sarebbe quindi necessario distinguere tra formazione professionale ed informazione tecnica e tecnologica: due ambiti gerarchicamente definiti con il secondo chiaramente subalterno e conseguente.